Lo storico incipit di Mus-salvini al governo: è finita la pacchia per i migranti: non permetteremo più l’invasione dell’Italia.

Basta non essere balordi e ignoranti sciacalli per guardare all’immediato passato ed al presente dell’Africa, vera pacchia per secoli, e fino ad oggi, per la ricca borghesia (e nobiltà) europea, e cioè per i padroncini del fedele cagnolino Mus-salvini.

Per secoli e fino ad oggi dall’Africa sono arrivati in Europa ed in America  fiumi di schiavi e di materie prime rubate ai legittimi proprietari da criminali capitalisti, militari, nobili e ignobili sfruttatori.

Per più di vent’anni il Congo fu proprietà personale della Casa Regnante Belga (Leopoldo II°), che nel 1908 ritenne più conveniente assegnarlo allo Stato del Belgio!

Fino ad oggi l’ENI ruba ai nigeriani fiumi di petrolio, senza preoccuparsi, per risparmiare sui costi di estrazione, di limitare enormi sversamenti che hanno intossicato e desertificato le parti migliori di quel paese.

Fino a ieri i camerati ispiratori italiani di Mus-salvini hanno rapinato e desertificato sempre più Libia, Eritrea, Somalia ed Etiopia, con vergognose stragi ai danni di quei popoli.

In TUTTA, senza eccezioni, l’Africa, i ricchi europei (attenzione: non le “ricche nazioni europee”, dove i miseri e gli sfruttati rimanevano miseri e sfruttati) approfittando di una incommensurabile superiorità tecnologico-militare, da secoli e fino ad oggi affamano e distruggono, iniziando dalla deportazione di milioni di schiavi dalle zone costiere atlantiche e via via con la rapina di ogni materia prima fosse rapinabile, dai minerali alle colture pregiate. E discorso analogo vale non solo per l’Africa, ma per tutte le sterminate aree del cosiddetto “terzo mondo”.

Cosa possono fare gli affamati del mondo per obbedire alla prima e fondamentale legge di natura, quella della sopravvivenza, se non affluire in quelle aree che danno l’impressione di essere il paese di bengodi, dove tutti mangiano e bevono?

E’ del tutto evidente che persino i poveri delle nazioni occidentali sono molto meno poveri dell’africano o dell’ asiatico medio! Questo deve essere chiarito a fondo, è una questione molto importante.

Se l’operaio sfruttato e sottopagato in Italia riesce malgrado tutto a mantenere un livello tollerabile di sopravvivenza, è solo ed esclusivamente perché le masse popolari in occidente vivono all’interno di un sistema economico sostenuto dalle rapine ai danni del terzo mondo, ma le cui briciole si riversano su larghi strati operai o comunque sfruttati permettendo loro la sopravvivenza.

Nè potrebbe essere diversamente: l’intera attività economica capitalistica deve ovviamente pur permettere la sopravvivenza degli sfruttati.

Si crea quindi con assoluta evidenza un circuito perverso per cui lo sfruttato occidentale, a cui viene accuratamente nascosto che il proprio pur misero benessere trae origine esattamente dalla riduzione alla fame dei popoli africani, asiatici e sudamericani, si affida alle cure dei Salvini di turno per fare cessare quella che viene loro presentata come una invasione di postulanti un mantenimento a sbafo e a spese del “popolo italiano”.

Secondo dati UNHCR nel 2017 68,5 milioni di profughi sono stati costretti ad abbandonare i loro paesi

In realtà la pacchia che è finita, con buona pace dei vomitevoli fascisti che producono e rimescolano liquami ideologici, è quella delle “ricche” nazioni occidentali.

 

 

Quella di centinaia di migliaia di sfruttatori primari (intendiamo con questo termine chi si appropria in prima persona del lavoro non pagato, come gli imprenditori dei tre settori) e di sfruttatori secondari, in primo luogo operatori e speculatori finanziari, ma anche funzionari e dirigenti dello Stato, delle banche, degli organismi locali, di enti pubblici e privati, militari, professionisti e tecnici di alto profilo: questa è la gente che ha approfittato della richiesta di figure specializzate nella gestione di una struttura sociale profondamente ingiusta e scientificamente distorta già dalle fondamenta.

Naturalmente nella gestione di questa enorme torta non si poteva fare a meno delle figure esecutive, quantitativamente assolutamente maggioritarie, anch’esse (come gli schiavi del terzo mondo) sfruttate e prive di ogni potere decisionale sulle grandi scelte che determinano la vita quotidiana di ciascuno. In primo luogo la classe operaia, ma anche strati di artigiani, piccoli commercianti, partite IVA e così via.

Tutti strati che hanno attinto solo alle briciole della enorme massa di valore economico prodotto nelle grandi centrali dell’ imperialismo mondiale, ma che sono riuscite almeno a soddisfare i loro bisogni primari.

Ora milioni, forse miliardi, di affamati, si presentano per chiedere il conto.

Oggi prevalentemente sotto forma di richiesta di soccorso umanitario, domani non sappiamo, ma non dobbiamo meravigliarci o indignarci se le richieste assumessero forme diverse, anche molto diverse.

Intanto i grandi affamatori non si fanno sfuggire l’occasione di una ricca mensa imbandita fornita da milioni di affamati disponibili ad essere sfruttati selvaggiamente a tre euro l’ora e ad abbassare il già misero livello retributivo preesistente .

Quello che dobbiamo registrare come una fondamentale inversione di tendenza sono le prime forme di solidarietà tra braccianti italiani ed africani, uniti da situazioni spesso altrettanto disumane di condizioni di lavoro.

La sindacalizzazione “alta” di tanti braccianti africani, tanto pericolosa da indurre sino all’omicidio, rivela il salto di qualità nei rapporti di classe.

I “ricchi” sfruttati italiani non potranno non comprendere che tra loro e gli sfruttati neri , con buon pace dei Salvini di turno, non può che svilupparsi una solidarietà profonda, che trae le radici dalla comune origine della ricchezza dei paesi occidentali, dallo sfruttamento delle materie prime e del lavoro nelle colonie o ex colonie in primo luogo, dallo sfruttamento delle materie prime e del lavoro in Europa e Nord America in secondo luogo. I migranti che si presentano alle nostre coste non vanno accolti con spirito umanitario ed assistenziale, vanno accolti come stretti alleati nella lotta senza tregua per una società giusta a livello mondiale. (14.06.2018)


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